
Bosco d’autunno
Vivere in campagna significa anche avere la possibilità di meravigliarsi ogni anno per i cambiamenti della natura quando arriva l’autunno. Una natura che mi travolge, mi riempie gli occhi e me li fa sgranare, nonostante questo sia il trentesimo autunno che vivo da quando sono nata.
Nel mio percorso di crescita personale ho capito quanto fosse importante amare ogni stagione dell’anno. Imparare questa lezione è stato difficile per me, che sono sempre stata una creatura estiva, amante del caldo, delle gambe nude e delle finestre spalancate la sera.
Una volta cambiata la mentalità, però, ho capito quanta bellezza mi stessi perdendo. L’inverno e la sua neve, il Natale e il ghiaccio sui vetri, mentre dentro casa scoppietta il fuoco. L’estate, che non ha bisogno di ragioni per essere amata. La primavera e il suo tepore, il verde acceso degli alberi, la natura che ha voglia di svegliarsi in maniera prorompente. E infine l’autunno.
Forse i colori dell’autunno sono quelli che sanno maggiormente scaldarmi il cuore, colori caldi nonostante il freddo pungente del mattino. Ho la fortuna di vivere circondata dagli alberi, montagne di boschi mi accompagnano ogni giorno quando esco di casa e percorro la strada tutta curve che mi porta alla scuola della nostra bimba. Quest’anno abbiamo deciso di viverlo davvero, l’autunno, trascorrendo delle giornate nel bosco.

I pic-nic nel bosco hanno un che di romantico, si ha la sensazione di fare un passo indietro, uscire dalla modernità e tornare a fare qualcosa di genuino.
Abbiamo pranzato all’aperto, ed era fresco, ma non importava perché al mattino ci siamo vestiti bene, calzini pesanti, cappotti invernali, abiti caldi, ma che possiamo sporcare senza sentirci troppo in colpa. Una macchina carica di cibi in parte preparati a casa: insalata, verdure da scaldare, sandwich farciti, condimenti, carne da cuocere sul fuoco. Non servono sedie, non serve un tavolino. Abbiamo utilizzato le postazioni di legno preparate per chi arriva con la famiglia, oppure semplicemente seduti sui sacchi pieni di castagne raccolte durante la mattina per l’azienda agricola dei miei suoceri.
Come sempre abbiamo cercato di essere quanto più sostenibili possibile, usando piatti di plastica dura (quelli che si lavano e si riutilizzano), l’acqua nelle bottiglie di vetro, presa direttamente dalla fonte della montagna, le posate portate da casa, insieme a tagliere, condimenti, pane, formaggi e anche un pezzetto di dolce. Non ci facciamo mancare neppure la caffettiera per il caffè!
Che cosa mi hanno insegnato queste giornate?
Che il bosco è bello sempre, quando splende il sole, che attraversa le foglie colorate e tutto intorno l’aria diventa d’oro. Ma anche quando cala la nebbia, e ti senti in un luogo incantato, chiudi bene il cappotto e ispiri l’aria fresca e rigenerante.
Che mangiare seduti a terra, usando anche le mani, scambiandoci cibi preparati da varie famiglie, ci riporta a un’idea di convivialità che avevamo perso. In un’epoca in cui si mangia tutti a orari diversi, ognuno ha i suoi cibi perché c’è la dieta da rispettare, in cui si mette in forno qualcosa di precotto per fare prima, e a tavola si guarda il telegiornale, o il telefono, ci si alza appena fatto senza aspettare gli altri; ecco, in un’epoca come questa, mangiare intorno a un fuoco favorisce la conversazione, lo scambio, la possibilità di sentirsi parte della stessa famiglia.
Si può fare?
In tempi del Covid, ritrovarsi con gli amici purtroppo è difficile, se non impossibile. Le mascherine ci dividono non solo dal prossimo, ma proprio dall’aria pura, costretti a respirare sempre attraverso un filtro.
Ma questo tipo di esperienze non è davvero impossibile. Pensa ad esempio alla tua famiglia, le persone con cui vivi quotidianamente, ma con le quali forse a volte comunichi meno che con il tuo cellulare.
L’Italia è un paese meraviglioso che in ogni regione offre spazi immersi nella natura dove potersi ritrovare per passare delle ore insieme e sentire l’autunno sulla pelle. Con la tua famiglia o con le persone con cui condividi la casa puoi ancora ritrovarti, e magari riscoprire quel rapporto intimo che potrebbe essersi perso, soprattutto in un periodo “asettico” come quello che stiamo vivendo.
Trova il posto giusto per te, per tornare alle origini, per scaldarsi le mani alla fiamma viva del fuoco, per mangiare un panino e cuocere un po’ di castagne, per camminare su uno strato morbido di foglie, per vedere l’immensità della natura e la sua incalcolabile capacità di farci sentire parte della stessa bellissima vita.



Un commento
Grazia Gironella
Sentirti raccontare mi fa sentire lì, nei luoghi di cui parli, nella natura. Sono sensazioni così intense che aspettano solo uno spunto per tornare alla luce. 🙂