Esercizi di scrittura

La scrittura può essere una terapia, e non sono certo io la sola, o la prima, ad affermarlo.

L’ho sperimentato sulla mia pelle quando ho avuto bisogno del sostegno di una psicologa, per elaborare alcune esperienze molto difficili che ho dovuto affrontare in passato.

Alla fine delle sedute la psicologa aveva sempre per me un esercizio di scrittura da portare avanti per tutta la settimana, quotidianamente, perché mi avrebbero aiutato a superare ed elaborare ciò che stavo vivendo.

Quando la scrittura è terapeutica

Il lato positivo della scrittura è che è democratica: va bene per tutti e va bene per tutto.

Se devi fare delle scelte e non sai dove orientarti, se ti senti demotivato/a o a corto di energie, se ti trovi di fronte un ostacolo da superare… Insomma qualsiasi sia il problema che stai affrontando la scrittura può rivelarsi un potente aiutante.

E dirò di più! Non devi per forza affrontare un periodo difficile per decidere di dedicarti alla scrittura: un esercizio quotidiano può aiutarti a stare meglio nella quotidianità.

Che la scrittura possa essere terapeutica lo afferma anche Pennebaker nel suo libro “Il potere della scrittura“, nel quale ha mostrato, anche attraverso sperimentazioni e l’aiuto di medici e scienziati, come la scrittura possa portare un beneficio psicologico (e anche fisico) immediato.

Premesse

Prima di iniziare, giusto un paio di premesse.

Cerca di evitare un atteggiamento giudicante nei confronti dei tuoi pensieri, anzi cerca di essere comprensivo/a verso di te e le sensazioni che provi. Pertanto è importante essere completamente onesti, nessuno leggerà e giudicherà ciò che scrivi.

Prenditi un momento da considerare solo tuo: 5-10 minuti in cui non verrà nessuno a disturbarti, in silenzio o con un po’ di musica in sottofondo e in uno spazio ordinato (la confusione visiva genera confusione mentale).

Spegni le notifiche del cellulare e informa chi vive con te che per quei pochi minuti desideri rimanere completamente solo/a.

Usa carta e penna. Il gesto della scrittura a mano stimola l’area del cervello più creativa: sarà più facile buttar giù i pensieri, immergerti al loro interno e capirli.

Non alzare troppo l’asticella: a volte la scrittura richiede un po’ di pratica, prima di mostrare i suoi effetti benefici. Ma non demordere, perché i risultati arriveranno in maniera graduale e quando te ne accorgerai starai già molto meglio.

E adesso, veniamo ai 3 esercizi di scrittura che ti consiglio.

1. La lista dei disastri

Ho scoperto questo esercizio grazie alla mia psicologa.

Se mi segui da un po’, saprai che per riuscire ad adottare la mia bambina ho dovuto affrontare una serie infinita di ostacoli, talmente tanti che la situazione cominciava ad apparirmi assurda: sentivo su di me la nuvola di Fantozzi che mi seguiva passo passo, per cercare di intralciare il mio cammino.

Ecco, questo esercizio è perfetto per chi sta affondando un periodo in cui tutto sembra andare storto, dalle cose più piccole a quelle più importanti, tanto da aver perso la fiducia che qualcosa possa mai funzionare nella vita.

Cosa fare:

  • Ogni mattina prendi un foglio e una penna.
  • Scrivi un elenco di tutto quello che dovrai fare durante la giornata, anche le cose più piccole.
  • Accanto agli impegni, scrivi come immagini che possano andare in senso negativo: cosa potrebbe non funzionare e cosa credi non andrà secondo i tuoi piani.
  • La sera riprendi il foglio e spunta tutte le voci che effettivamente sono andate storte, come avevi predetto.

Risultati:

Incredibile ma vero, ti accorgerai che non tutto quello che fai non funziona!

Semplicemente quando stiamo passando un periodo particolarmente difficile, poniamo l’attenzione solo su ciò che va storto e allarghiamo questa prospettiva all’intera vita, quindi ci sembra che tutto vada nel verso sbagliato.

Questo esercizio ti aiuterà a renderti conto, dati alla mano, che non è così e che in realtà la maggior parte di ciò che facciamo va, in effetti, esattamente come vorremmo che andasse.

Sentirai così crescere una nuova fiducia dentro di te e capirai che ciò che è andato storto nell’ultimo periodo, è in realtà un’eccezione, qualcosa di temporaneo e sicuramente non totalizzante.

2. Il barattolo dei brutti momenti

Anche questo esercizio l’ho scoperto grazie alla mia psicologa ed è perfetto se stiamo vivendo un momento in cui sono accadute alcune cose spiacevoli che ritornano continuamente nella nostra mente.

Ci pensiamo appena svegli, ci torniamo nei momenti di pausa tra un impegno e l’altro, ci distraggono quando cerchiamo di concentrarci.

Insomma eventi che ci hanno fatto soffrire e che continuano ad avere potere su di noi perché si agganciano alla nostra mente in ogni momento della giornata, impedendoci di allontanarci da essi.

Cosa fare:

  • Prendi carta e penna
  • Scrivi un elenco degli avvenimenti che ti hanno fatto soffrire nell’ultimo periodo, tutto ciò a cui continui a pensare e che ti fa star male. Bastano poche parole, non importa farne una descrizione accurata.
  • Una volta al giorno, preferibilmente la mattina, imposta un timer di 10 minuti, anche meno se preferisci. Poi prendi l’elenco e leggilo.
  • Per ogni punto dell’elenco pensa intensamente a come ti fanno sentire quelle parole. Riporta dentro di te tutte le sensazioni negative, i pensieri pressanti, la sensazione di malessere, i dettagli che più ti fanno male. (Sarà un processo doloroso, lo ammetto).
  • Una volta suonato il timer, prendi tutte quelle sensazioni che hai portato dentro di te e chiudile in un barattolo immaginario. Adesso sono al sicuro lì dentro, non sono più con te, non ne hai più bisogno.
  • Per il resto della giornata, ogni volta che la tua mente tornerà a quell’evento doloroso ti dirai “Per oggi ho già vissuto queste sensazioni, il barattolo è chiuso e non lo riaprirò fino a domani”.

Risultati:

Questo esercizio è pensato per non soffocare le emozioni negative, ma allo stesso tempo per fare in modo che queste non diventino il centro dei nostri pensieri.

Utilizzare quei 10 minuti al mattino per concentrare tutte le emozioni negative, ti permetterà di sfogarle, di farle vivere per poterle conoscere e pian piano affrontare. Infatti ti accorgerai che col passare dei giorni avranno meno potere su di te, perché non le hai combattute, le hai affrontate e guardate in faccia, indebolendole.

Allo stesso tempo, chiudendole nel barattolo immaginario, non dai loro il potere di diventare i padroni della tua vita, e potrai così tornare a goderti la tua quotidianità.

3. Bruciare le parole

Sperimento questo esercizio quasi ogni mese, durante la luna nuova o la luna piena.

Questo perché è un esercizio molto versatile e perfetto per quando sentiamo il bisogno di un nuovo inizio.

Cosa fare:

  • Cerca un posto tranquillo, magari al tramonto, con una candela profumata.
  • Prendi carta e penna, meglio se rossa.
  • Scrivi di getto e molto velocemente tutto ciò di cui ti vorresti liberare. Non ti frenare: usa parole rabbiose, butta su carta il tuo risentimento, la tua delusione, ciò che non ti piace di te, tutti i pesi che senti sul petto. Nessuno ti giudica, nessuno li leggerà mai, quindi massima onestà.
  • Una volta che sentirai di esserti liberato/a di tutto, prendi il foglio e (in sicurezza) brucialo sulla candela, all’interno di un posacenere o all’aperto se puoi.
  • Poi prendi un altro foglio e con una penna blu o verde, riscrivi le stesse emozioni usando parole di perdono e gratitudine. Accetta te stesso/a per ciò che provi, perdonati o perdona, ricordati di ciò per cui essere grato/a… Insomma sostituisci con la positività lo spazio che hai liberato dentro di te bruciando il foglietto.

Risultati:

Una sensazione di leggerezza ti invaderà.

Ti sentirai molto meglio, perché vedere le nostre emozioni negative che vengono materialmente distrutte, permette anche alla nostra mente di liberarsene.

Consiglio: puoi farlo anche con un elenco di cose di cui vuoi liberarti, da sostituire con ciò che invece vorresti portare nella tua vita. Ad esempio buone abitudini, persone migliori, un buon lavoro, più tempo per te al posto di cattive abitudini, persone poco stimolanti, un lavoro non appagante o tempo speso a fare ciò che non ami.

Conclusione

Gli esercizi di scrittura terapeutica sono moltissimi, ed è bello sperimentare. Quando ci sentiamo “in disordine” a abbiamo bisogno di riallinearci, la scrittura può davvero fare la differenza e dovrebbe diventare un’abitudine quotidiana.

Se ti è piaciuto l’articolo, ne arriveranno altri con nuovi esercizi di Mindfulness e consapevolezza.

Intanto ti invito a sperimentare questi, che spero possano aiutarti a stare meglio e rimettere in ordine la tua anima e la tua mente.

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